La bellissima e imponente croce che sovrasta “la Querciola” e segnala ai fedeli di un comprensorio vastissimo i luoghi sacri di Serra Campanara è stata costruita negli anni ’90, a seguito dell’acquisizione di quei terreni da parte della Chiesa locale, per volontà del Rettore della Basilica.
In questo modo si è inteso dare seguito alla originaria idea di Donna Peppina, che in tutta la sua esistenza aveva manifestato amorevole cura ed interesse verso la chiesetta ed espresso il desiderio di realizzare una piccola croce per segnalare e caratterizzare quel luogo sacro.
Il rettore della Basilica ha rielaborato il “sogno” di Donna Peppina, individuando una posizione ancora più strategica e soprattutto non si è accontentato di fare una piccola croce, ma ha avuto l’intuizione di dotare l’area di una opera visibile da molto lontano per sottolineare l’importanza del sito.
Dal punto di vista tecnico il progetto è stato messo a punto dal noto architetto catanzarese Alcaro, mentre le analisi geologiche sono state compiute dal compianto Marcello Marotta e va sottolineato che la loro opera è stata prestata a titolo completamente gratuito.
L’opera, che è stata eseguita dalla ditta Lo Faro di Decollatura, ha una base a tronco di piramide ampia ben 120 metri quadrati ed è alta ben 28 metri, stagliandosi nell’azzurro del cielo quasi volesse congiungere la terra al cielo, indicare la retta via e con le sue braccia, aperte ben 12 metri, stringere a sé tutta l’umanità.
Per quel che concerne l’aspetto, invece, prettamente economico, la grande opera è stata portata a termine attingendo a dei risparmi lasciati al rettore dal vecchio comitato pro-Querciola promosso da Donna Peppina, Peppe Calabria e Alessandro Paola, ma soprattutto utilizzando il lascito di un fedele e il ricavato ottenuto dalla vendita di un bosco di Marignano.
La grande Croce si lascia ammirare soprattutto di sera, quando grazie ad un bellissimo impianto di illuminazione, regala ai tanti fortunati che possono osservarla da tutta la vallata del Savuto, insieme alla chiesetta, un fantastico e suggestivo colpo d’occhio.
Rifugio di Santa Maria della Bellezza
Questa bella struttura della Chiesa, nei primi anni duemila, nell’ambito della vasta opera di valorizzazione dei luoghi sacri di Serra Campanara, è stata restaurata con molto gusto dall’artista maltese Nathanael Theuma, che ne ha fatto per alcuni anni la sua dimora.
In seguito alla sua partenza e fino a poco tempo fa, è stata messa a disposizione dalla Diocesi per una comunità religiosa “Fazenda de Esperanca” che si occupava del recupero di ragazze con problemi.
La pandemia, purtroppo, ha bloccato questo progetto e oggi questo bellissimo “Rifugio”, con una decina di posti letto disponibili, ha funzione di ritiro spirituale e viene messo a disposizione di chiunque desidera immergersi nella spiritualità di questi luoghi sacri.