La profezia di San Francesco su Visora
Una tradizione popolare descritta nel libro delle Sacre Memorie di Carlo Montoro e tramandata oralmente dal secolo XVII, narra che san Francesco di Paola (1416-1507), passando un giorno da Conflenti, si sia fermato in preghiera ai piedi della Quercia di Visora, presso l’omonimo crocevia, e abbia predetto, in anticipo di un secolo, la costruzione in quel luogo di un tempio dedicato alla Vergine Maria che sarebbe col tempo diventato molto importante.
Come segno esteriore della profezia avrebbe fatto impiantare il calvario successivamente indicato come “le Croci di Visora”, che è tutt’oggi visibile salendo da Santa Maria verso la fontanella delle “Destre”.
Ecco cosa afferma il testo delle Sacre Memorie: “È costante universale tradizione tra quei cittadini, che passando un dì per Visora il grande Eroe della Cattolica Chiesa S. Francesco, e colà pervenuto fermossi alquanto, e dopo aver con occhio cupido e fisso attentamente mirato un albero di Quercia, che ivi sorgea, quasi in estasi rapito, si rimase per alcuno spazio in orazione profonda: riscosso finalmente da quel dolce, spiritual contento, tutto fuoco nel volto, e di soave ardor ripieno, rivolto ai pii devoti che in folto stuolo teneagli riverente compagnia, cominciò ad esortar tutti, che un Calvario, cioè tre Croci in quel luogo impiantassero ove il peregrin divoto, dal viaggio solea ivi prender agiato riposo, potesse divin mistero di nostra Redenzione adorar………Indi da profetico spirito mosso, loro in chiare note predisse: che un tempo verrebbe, che in onor di Dio e della sua gran Vergine Madre Maria un Tempio sarebbesi in quel luogo eretto…”
Anche se tale tradizione orale, inserita nel manoscritto anonimo delle Sacre Memorie, non trova riscontro nelle più importanti pubblicazioni riguardanti la vita del santo che non riportano notizie in merito, il passaggio del grande santo calabrese dal crocevia di Visora è molto probabile.
La strada che saliva da Martirano era, infatti, l’unica che avrebbe potuto percorrere un qualsiasi viandante proveniente dalla litoranea tirrenica o dall’antica via Popilia per andare presso l’illustre monastero Cistercense di Santa Maria del Corazzo, in cui fu abate Gioacchino da Fiore nel XII secolo.
E anche la presenza così forte e radicata del Santo di Paola nella nostra comunità ci induce a pensare la stessa cosa.
Del resto, a riprova che tale tradizionale memoria era ben radicata nella popolazione, basta considerare che nello stemma settecentesco dell’università di Conflenti Sottani, erano rappresentati in orazione ai piedi della quercia sia S. Andrea Apostolo che San Francesco di Paola.
Inoltre, dallo “Stato delle Università di Conflenti Soprani e Sottani”, approvato il 20 Aprile 1742 e relativo alla gestione municipale, si rileva che, oltre alla festa dei rispettivi Santi Patroni (San Nicola e Sant’Andrea), entrambi i Casali di Conflenti celebravano quella di S. Francesco di Paola.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!