L’ importanza delle parole: perché bisogna tutelare il dialetto
Il dialetto rappresenta la nostra etichetta, le nostre radici, la nostra carta d’identità.
In ogni sua espressione, nei proverbi e persino dietro l’uso di ogni singola parola si celano storie, forme di vita, atteggiamenti e pregiudizi.
Amare il dialetto, usarlo nel quotidiano e insegnarlo ai nostri figli, significa essere possessori di una grande eredità: l’eredità della nostra storia.
Il dialetto possiede una forza espressiva e descrittiva genuina e ineguagliabile che deriva dal suo verismo: con esso è più facile esprimere sentimenti, valori o stati d’animo.
Esso è vicino alla vita quotidiana e rappresenta una diversità di radici storiche, di culture ed esperienze umane che non deve essere perduta, ma va mantenuta, difesa, valorizzata e divulgata.
Il dialetto conserva al suo interno, nelle sue parole, la storia e la cultura della comunità che lo parla. E grazie alle parole e per mezzo delle parole è possibile risalire al bagaglio di una civiltà in parte scomparsa, perché soffocata da tecniche e strumenti nuovi, ma utile comunque a chi voglia ritrovare in quelle parole una dimensione umana dimenticata o soffocata da quella dirompente livellatrice chiamata modernità.
Salvare dunque anche una sola parola in qualche modo dimenticata significa spesso salvare una parte di storia di una comunità, della sua cultura.
Per questo motivo siamo orgogliosi di ospitare sul nostro sito il grandissimo lavoro portato avanti dal prof. Antonio Coltellaro riguardante il vocabolario del dialetto conflentese.
Sezione curata da Antonio Coltellaro