NOTIZIE SULLA VITA E SULL’OPERA
Corrado Ferlaino è nato a Napoli il 18 maggio del 1931 da Modesto e Cesarina Pasquali. Il padre, ingegnere e costruttore edile di Conflenti e fratello di Francesco Ferlaino, magistrato assassinato dalla ndrangheta nel 1975, era giunto a Napoli nel 1920. Sua madre era invece milanese. Malgrado il suo spostamento a Napoli per lavoro, il legame di Modesto col paese d’origine era rimasto sempre forte, tanto che, appena poteva, tornava in paese nella casa di famiglia, portando con sé anche il giovane Corrado che nel corso della sua vita ha mantenuto l’abitudine di tornare a Conflenti, soprattutto nei giorni della festa.
Conseguita la maturità a Napoli, Corrado entra a lavorare nell’impresa del padre, e tenta nel contempo di fare il produttore cinematografico, con poco successo, realizzando un film su Che Guevara. Dopo essersi laureato in ingegneria civile a Bari, crea una propria impresa di costruzioni, e inizia con la realizzazione delle prime residenze al Vomero e da lì, altri importanti lavori, al Centro Direzionale di Napoli.
Ferlaino ha meno di quarant’anni quando nel 1969 prende il Napoli calcio dalle mani della famiglia Lauro per ristrutturarlo, rinvigorirlo e portarlo nell’Olimpo del calcio italiano. Astuto ma non spericolato come nelle curve che affronta da pilota d’auto, ha le idee chiare quando nei primi mesi da presidente proclama uno stadio di proprietà e il rilancio del settore giovanile. Cinque figli, l’intuizione che in pochi hanno e grande amante dell’automobilismo e dell’Africa, Ferlaino ha saputo farsi rispettare da subito nei palazzi del potere calcistico, tanto nelle decisioni quanto nelle trattative di mercato. Ferlaino in poco tempo lavora per assemblare, pezzo dopo pezzo, i successi degli anni ’80. Dal 1985 al 1991, infatti, il Napoli vive le esaltanti stagioni dei due scudetti, della Coppa Uefa, della Coppa Italia e della Supercoppa italiana nel 1990, ottenuta al San Paolo con un secco 5-1 alla Juventus davanti a oltre sessantamila spettatori.
Ma il motivo per il quale passerà di più alla storia sarà per sempre l’ingaggio di Diego Armando Maradona. A fine giugno del 1984, l’ingegnere apprende dal direttore generale Juliano che il Barcellona è in rotta col campione argentino. Chiedono 13 miliardi di lire, convinti che a Napoli non spenderanno mai tanto. Ma Ferlaino, in un’epoca in cui non esistevano diritti tv, vuole vincere lo scudetto e sa che per farlo dovrà fare follie. E così fu. Il giocatore più forte di sempre sbarcò così all’ombra del Vesuvio. Merito del più grande presidente d’origini conflentesi nella storia del Napoli. Ferlaino è stato per lungo tempo Consigliere Federale della FGCI ed è stato onorato con il premio Hall of Fame e con il premio Scugnizzo per lo sport. Lo scorso anno ha ricevuto anche il premio Arte e Professioni del Rotary Club del Reventino. La notorietà e gli impegni non gli hanno impedito di supportare ed essere anche presidente onorario della nostra squadra di calcio, l’A.C. Conflenti.
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