La collinetta di Serra Campanara, o più semplicemente “Querciola” come tutti amano chiamarla, è un luogo dal grande valore simbolico per la comunità di Conflenti.

Le edicole votive o cappelle campestri, più note come cone, rappresentano una radicata testimonianza della grande cultura religiosa del nostro paese, in particolare del culto mariano. 

Le più famose e antiche in ordine temporale risalgono alla fine del ‘500 quando, in località Serra Campanara e Cona degli Augurelli, furono costruite per ricordare le apparizioni della Madonna.
La loro presenza si è poi diffusa nelle frazioni agricole in corrispondenza al fenomeno stanziale degli insediamenti.

Le cone di Maria, dedicate alla Vergine nel secolo delle apparizioni, sono dunque le prime edicole in ordine di tempo costruite sul nostro territorio.

In località Serra Campanara ne rimangono ancora tre: una proprio accanto alla chiesetta, l’altra recentemente protetta da una vetrata, conserva la famosa pedata della Madonna, ormai poco visibile a causa delle intemperie e dello strofinio ripetuto delle mani dei fedeli e infine La Cona degli Augurelli, costruita alla fine del ‘500, nel luogo della seconda apparizione in località Cona, è situata poco sopra la chiesetta del Carmine.

 

L’edicola più grande, edificata nel luogo della prima apparizione, fu demolita nel 1864 per costruire la Chiesa della Querciola, che recentemente padre Nathanael ha trasformato in uno scrigno d’arte dipingendo le pareti con la storia dei miracoli e riproducendo, dietro l’altare, la scena dell’apparizione sul tronco residuo del ciliegio su cui comparve.

Negli anni ’90, per iniziativa del Rettore del Santuario, sul sentiero della fiaccolata mariana che collega la chiesetta della Querciola e il paese, è stato istoriato il percorso della “Via Crucis” con 15 pannelli in bassorilievo, opera dell’artista M. Carnevali.

Il 7 giugno 1578 la Madonna apparve per la prima volta al pastorello Lorenzo Folino su una grande quercia della collinetta di Serra Campanara poco distante da Conflenti. La notizia della straordinaria apparizione si diffuse tra tutta la popolazione di Conflenti e dei paesi vicini e la località divenne ben presto meta di pellegrinaggi e luogo di culto.

Per rendere omaggio alla Vergine sul finire del ‘500 vennero costruite alcune edicole sacre; una di esse racchiude un grosso sasso levigato che si dice contenesse una pedata della Madonna. Oggi l’impronta non è più visibile in quanto le intemperie e lo strofinio ripetuto delle mani dei fedeli, come segno di devozione, l’hanno completamente erosa.
La più grande di queste edicole, nel 1864, fu demolita e al suo posto venne costruita una chiesetta grazie al forte interessamento del notaio Antonio Maria Vescio e del cappellano don Luigi Stranges.
Il notaio, in questo modo, intendeva ringraziare la Vergine di Visora per la sua miracolosa guarigione da una brutta malattia, avvenuta proprio nel giorno della festa della Madonna.
Per compiere la sua opera acquistò, con atto pubblico debitamente trascritto, tutto il terreno intorno alla quercia dov’era avvenuta la prima apparizione e si fece promotore di una raccolta di offerte che ebbe un buon successo e permise ben presto di dare avvio ai lavori.

Il 18 maggio di quello stesso anno il vescovo, Mons. Giacinto M. Barbieri, benedì la prima pietra della nuova chiesa. L’intenzione del notaio era quella di costruire anche un romitorio, purtroppo il suo rimase solo un sogno e anzi il notaio non riuscì a completare neanche la costruzione della chiesetta.
Per quanto riguarda la grande quercia su cui era apparsa la Madonna, essa fu venerata fino alla sera del 21 Luglio 1921, cioè fino a quando un incauto passante, accendendo un fuoco nelle vicinanze dell’albero, ne provocò la distruzione. Dal paese accorse molta gente per spegnere il fuoco, ma ogni sforzo fu inutile: non si riuscì a salvare la pianta. Alcuni rami e parte del tronco furono conservati all’interno della chiesa.

Dopo parecchi decenni di completo abbandono, nel 1958, grazie all’interessamento di alcuni conflentesi, tra cui Donna Peppina Butera, Donna Rosina Roberti, Peppe Calabria e Alessandro Paola e con il contributo di generose offerte specialmente dagli emigrati, si ripresero i lavori di completamento del sacro edificio.
Nel 1968 la chiesetta venne finalmente completata. Fu rifatto il tetto a regola d’arte, ripresa la facciata, fu ricostruito il campanile dotandolo di una bella campana e, inoltre, fu spianato tutto il terreno su cui sorgeva la quercia dell’apparizione della Madonna.
A completamento di questa importante opera di restyling del luogo, negli ultimi anni la chiesa è stata  portata a nuovo e mai visto splendore dall’opera di un artista  maltese, Nathanael Theuma, attirato a Serra Campanara dalla bellezza e sacralità del  posto.

L’ artista maltese, col contributo volontario di maestranze locali, ha completamente cambiato il volto della chiesa, ristrutturando la facciata e il sagrato in pietra e rifacendo a nuovo tutti gli interni.
Le pareti sono state affrescate dallo stesso con dipinti bellissimi raffiguranti vari momenti della vita della Madonna e di Gesù.
Sempre lui è autore dello spettacolare colpo d’occhio dell’abside, in cui una Vergine Maria splendente troneggia sulla quercia dov’è apparsa la prima volta, in un’opera strabiliante in cui i resti dell’albero si intrecciano magnificamente col dipinto.

La chiesa è diventata, grazie all’opera di questo artista, un’oasi di pace di assoluta bellezza, uno splendido scrigno fra i tesori di Conflenti.
La facciata principale presenta un portale con arco a tutto sesto e al di sopra una finestra per illuminare l’aula, termina con il timpano. Sulla destra si eleva il campanile su due livelli. L’interno è a navata unica con abside semicircolare, a dividere i due ambienti l’arco trionfale ribassato.
A ricordare la prima apparizione della Madonna, da tanto tempo ormai, il 2 luglio si celebra in loco una festa molto sentita dalla comunità.

Inoltre dal 1988, la penultima domenica di agosto, si svolge, per iniziativa fortemente voluta dall’attuale rettore del santuario, sac. don Adamo Castagnaro, una suggestiva e spettacolare fiaccolata notturna che, partendo dalla chiesetta e attraversando tutte le stazioni di una bellissima via crucis, abbellita da 15 stazioni con pannelli in bassorilievo realizzati dall’artista M. Carnevali, si conclude al santuario di Conflenti.La bellissima fiaccolata, che dal paese e dintorni si lascia ammirare con un colpo d’occhio meraviglioso, è ormai uno degli appuntamenti fissi e più sentiti del mese mariano.

Sabato 25 marzo 2017, nel giorno della solennità dell’Annunciazione del Signore, alla presenza di centinaia di fedeli, del Sindaco, di autorità civili e religiose, del Vescovo Cantafora, del Rettore della Basilica della Madonna di Visora insieme a tanti sacerdoti della diocesi di Lamezia, è stato finalmente inaugurato il Monastero “Santa Maria delle Grazie e della Misericordia di Conflenti.
Una struttura imponente, maestosa, bellissima, che regna sulla collinetta della “Querciola”, luogo già scelto dalla Vergine nel 1578, quando apparve ad un pastorello per indicare il luogo di Visora dove voleva sorgesse un Tempio a lei dedicato.

Dopo oltre dieci anni di lavoro e preghiera è stato dunque portato a termine il progetto fortemente voluto dal Vescovo Cantafora, che nel segno della continuità della sua vocazione, realizza il grande desiderio di Conflenti: essere un luogo di preghiera, la cittadella di Maria.
Nelle intenzioni del Vescovo, che ha dimostrato ancora una volta il suo grande attaccamento a Conflenti, questo luogo dovrà diventare “il grande polmone spirituale della Calabria, un luogo di riferimento a livello regionale: un luogo di bellezza, silenzio, preghiera”.
Il lungo iter progettuale aveva avuto inizio nel 2004, quando il Vescovo, aveva dato incarico a tre architetti di progettare la ristrutturazione della foresteria e poi del Monastero.
Alla fine di quell’anno erano iniziati i sopralluoghi sul posto ed erano stati avviati i contatti con le suore per trovare le soluzioni adeguate alla loro vita religiosa, indirizzate alla spiritualità francescana fatta di forme semplici e materiali naturali come legno e pietra; il tutto per far emergere la bellezza come segno di armonia con il creato.

A distanza di un anno i lavori della Foresteria, completi di rifiniture interne ed esterne erano già conclusi, grazie alla generosità dei fedeli e soprattutto al lavoro portato avanti e seguito in prima persona da Don Adamo.
Da lì a breve, dopo aver ottenuto tutte le concessioni necessarie e fatte tutte le indagini dovute, erano iniziati i lavori di costruzione del Monastero. Seguendo le indicazioni delle monache, incontrate di nuovo ad Assisi, erano state definite le linee progettuali, fondate su tre punti:
1 il luogo delle apparizioni, infatti l’abside della Chiesa guarderà verso la croce;
2 la conseguente ubicazione del Monastero adiacente e comunicante con la Chiesa;
3 il Chiostro, quadrato molto ampio.

Il monastero oggi si presenta con una struttura su quattro livelli pensata e costruita in grande, attorniata dalla bella foresteria.
Sebbene sia di clausura, ecclesiasticamente riconosciuto, vi figura anche una cappella interna aperta al pubblico, in quanto le suore restano dall’altra parte della grata.
L’interno ha tutte le comodità per garantire una vivibilità di qualità, tra cui un imponente chiostro quadrato e oltre 25 celle singole.

 

La bellissima e imponente croce che sovrasta “la Querciola” e segnala ai fedeli di un comprensorio vastissimo i luoghi sacri di Serra Campanara è stata costruita negli anni ’90, a seguito dell’acquisizione di quei terreni da parte della Chiesa locale, per volontà del Rettore della Basilica.

In questo modo si è inteso dare seguito alla originaria idea di Donna Peppina, che in tutta la sua esistenza aveva manifestato amorevole cura ed interesse verso la chiesetta ed espresso il desiderio di realizzare una piccola croce per segnalare e caratterizzare quel luogo sacro. 

Il rettore della Basilica ha rielaborato il “sogno” di Donna Peppina, individuando una posizione ancora più strategica e soprattutto non si è accontentato di fare una piccola croce, ma ha avuto l’intuizione di dotare l’area di una opera visibile da molto lontano per sottolineare l’importanza del sito. 

Dal punto di vista tecnico il progetto è stato messo a punto dal noto architetto catanzarese Alcaro, mentre le analisi geologiche sono state compiute dal compianto Marcello Marotta e va sottolineato che la loro opera è stata prestata a titolo completamente gratuito.

L’opera, che è stata eseguita dalla ditta Lo Faro di Decollatura, ha una base a tronco di piramide ampia ben 120 metri quadrati ed è alta ben 28 metri, stagliandosi nell’azzurro del cielo quasi volesse congiungere la terra al cielo, indicare la retta via e con le sue braccia, aperte ben 12 metri, stringere a sé tutta l’umanità.

Per quel che concerne l’aspetto, invece, prettamente economico, la grande opera è stata portata a termine attingendo a dei risparmi lasciati al rettore dal vecchio comitato pro-Querciola promosso da Donna Peppina, Peppe Calabria e Alessandro Paola, ma soprattutto utilizzando il lascito di un fedele e il ricavato ottenuto dalla vendita di un bosco di Marignano.

La grande Croce si lascia ammirare soprattutto di sera, quando grazie ad un bellissimo impianto di illuminazione, regala ai tanti fortunati che possono osservarla da tutta la vallata del Savuto, insieme alla chiesetta, un fantastico e suggestivo colpo d’occhio.

Rifugio di Santa Maria della Bellezza

Questa bella struttura della Chiesa, nei primi anni duemila, nell’ambito della vasta opera di valorizzazione dei luoghi sacri di Serra Campanara, è stata restaurata con molto gusto dall’artista maltese Nathanael Theuma, che ne ha fatto per alcuni anni la sua dimora. 

 

In seguito alla sua partenza e fino a poco tempo fa, è stata messa a disposizione dalla Diocesi per una comunità religiosa “Fazenda de Esperanca” che si occupava del recupero di ragazze con problemi. 

 La pandemia, purtroppo, ha bloccato questo progetto e oggi questo bellissimo “Rifugio”, con una decina di posti letto disponibili, ha funzione di ritiro spirituale e viene messo a disposizione di chiunque desidera immergersi nella spiritualità di questi luoghi sacri.