LE CONE
Le edicole votive o cappelle campestri, da noi note come “cone”, a Conflenti sono una testimonianza importante della cultura religiosa, in particolare del culto mariano.
In generale la loro origine si può far risalire ai tempietti o edicole che i pagani dedicavano ai Lares. Gli antichi romani le ponevano all’interno delle domus per ospitare le anime degli antenati trasformati appunto in Lari, divinità tutelari della casa e della famiglia, mentre per i Lares compilates (che presiedevano bivi e quadrivi) le costruivano al limite delle proprietà e nei crocicchi.
A Conflenti, la tradizione delle “cone” votive è molto radicata.
Le più famose e antiche in ordine temporale risalgono alla fine del ‘500 quando, in località Serra Campanara e Cona degli Augurelli, furono costruite per ricordare le apparizioni della Madonna. La loro presenza si è diffusa nelle frazioni agricole in corrispondenza al fenomeno stanziale degli insediamenti; si è poi intensificata nel corso dell’Ottocento e nel secolo scorso, quando la popolazione era di gran lunga superiore a quella attuale e i terreni erano quasi tutti coltivati.
Le cone di Maria sono dunque le prime edicole in ordine di tempo, dedicate alla Vergine nel secolo delle apparizioni.
In località Serra Campanara ne rimangono tre: una proprio accanto alla chiesetta, l’altra recentemente protetta da una vetrata, conserva la famosa pedata della Madonna,ormai poco visibile a causa delle intemperie e dello strofinio ripetuto delle mani dei fedeli e infine La Cona degli Augurelli, costruita alla fine del ‘500, nel luogo della seconda apparizione in località Cona, è situata poco sopra la chiesetta del Carmine.
L’edicola più grande, edificata nel luogo della prima apparizione, fu demolita nel 1864 per costruire la Chiesa della Querciola, che recentemente padre Nathanael ha trasformato in uno scrigno d’arte dipingendo le pareti con la storia dei miracoli e riproducendo, dietro l’altare, la scena dell’apparizione sul tronco residuo del ciliegio su cui comparve.
Negli anni ’90, per iniziativa del Rettore del Santuario, don Adamo Castagnaro, sul sentiero della fiaccolata mariana che collega la chiesetta della Querciola e il paese, è stato istoriato il percorso della “Via Crucis” con 15 pannelli in bassorilievo, opera dell’artista M. Carnevali.
Altre Icone
Le cone dei Santi, posteriori a quelle mariane, sono sparse nel territorio agreste fuori paese.
In origine erano quasi tutte di proprietà privata, posizionate in prossimità degli incroci dei vecchi sentieri interpoderali. Con il passare del tempo, anche a causa dell’abbandono delle campagne, molte di esse sono state lasciate al degrado.
Ultimamente, grazie all’amore per questo territorio e alla sua determinazione, la signora Annarita Contato ha avviato un’opera di recupero che le ha riportate al loro antico splendore.
Il loro ripristino è stato accolto con molto favore dalla popolazione, e l’associazione sportiva Conflenti trekking le ha inserite in un percorso finalizzato alla loro conoscenza.
I LUOGHI SACRI DELLA “QUERCIOLA”
Sabato 25 marzo 2017, nel giorno della solennità dell’Annunciazione del Signore, alla presenza di centinaia di fedeli, del Sindaco, di autorità civili e religiose…
Via Butera, 9
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