PATRIMONIO NATURALISTICO
Conflenti dal punto di vista naturalistico è uno dei comuni più interessanti della montagna lametina in quanto il suo territorio è molto esteso e la natura si presenta ancora in gran parte incontaminata.
La particolare conformazione orografica del territorio comunale, caratterizzata da un’escursione altimetrica molto importante che va dai 210 metri s.l.m del torrente Mentaro a Cirignano, fino ai 1410 della vetta del Reventino e di conseguenza anche da differenze significative di clima, mite nelle parti basse e rigido nella parte alta della montagna, permette di avere una grande ricchezza e varietà dal punto di vista naturalistico e paesaggistico.
Il territorio è molto ricco di acqua, con innumerevoli sorgenti in alcuni casi captate fino al paese, numerosi sono anche i ruscelli che dalla montagna si riversano nel fiume Salso e poi, attraverso il Savuto, defluiscono verso il mare.
Per questa serie di motivi sono ancora presenti ecosistemi di gran pregio, con specie di flora e fauna di sicuro interesse.
Attualmente, l’area conserva un patrimonio boschivo davvero notevole.
Il versante più a sud presenta la caratteristica flora mediterranea, con molti alberi da frutto e tanti uliveti. Nelle aree più interne e umide, salendo di quota, il bosco mediterraneo si unisce alla presenza di latifoglie decidue, tra cui spiccano cerro, castagno, frassino, carpino e roverella. Procedendo verso i 1000 m. la vegetazione è dominata dal faggio e da rimboschimenti a pino laricio silano. Il bosco fitto non permette la crescita incontrollata di piante infestanti, facendo di questi luoghi un vero e proprio scrigno di biodiversità autoctona.
La fauna è molto variegata; tra i mammiferi più comuni da avvistare vi sono i cinghiali, ma sono presenti anche la volpe, l’istrice, il tasso, il riccio, la donnola, la faina e il ghiro. Recentemente sono stati intravisti anche i caprioli, ma a quote abbastanza elevate. Lungo i corsi d’acqua sono presenti numerose specie di rane, la salamandra pezzata, il granchio di fiume e la ormai rara testuggine palustre. Tra i rettili è possibile incontrare il biacco, ma anche vipere, orbettini e ramarri. Le ripide falesie offrono un habitat perfetto per numerose specie di rapaci tra i quali la poiana, il falco pecchiaiolo e il gheppio. Tra i rapaci notturni spiccano la civetta, il gufo e il barbagianni
In questo scenario la natura, per quanto umanizzata nei secoli dall’intervento antropico, riesce ancora a prevalere.
Tracce dell’intervento umano, ormai abbandonate e sopraffatte dalla natura circostante, comunque rispettose dell’ecosistema, si possono di tanto in tanto trovare negli antichi castagneti da frutto con le vecchie “caselle” di pietra dove un tempo si essiccavano le castagne oppure lungo il corso del fiume, dove ancora si può ammirare qualche vecchio mulino che un tempo utilizzava la forza idraulica. captata con sorprendenti canali (acquari) che convogliavano l’acqua nelle torrette di scarico (saitte) sugli ingranaggi delle macine.
Di A. Coltellaro
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