NOTIZIE SULLA VITA E SULL’OPERA
Il medico di Mussolini che riuscì quasi a salvare Fausto Coppi
Tommaso Pontano fu medico e docente universitario. Nacque a Conflenti il 6 maggio 1882, nella casa di famiglia sita in via Garibaldi 219. Frequentò le scuole elementari a Conflenti, per poi iscriversi al Galluppi di Catanzaro dove completò gli anni delle scuole medie. Fu studente di Liceo a Spoleto, dove si distinse quale allievo modello, per come testimoniato dai giornalini di Istituto. Si trasferì quindi a Napoli dove si iscrisse alla Facoltà di Medicina; dopo tre anni, però – vincitore di una prestigiosa borsa di studio – si trasferì a Roma dove conseguì la laurea con lode in Medicina e Chirurgia.
Iniziò la carriera medica come assistente agli Ospedali Riuniti di Roma, ma ebbe anche una lunga esperienza nei laboratori di ricerca nel campo batteriologico e sierologico.
Durante la Prima Guerra Mondiale fu prima capitano e poi maggiore medico, impegnato negli ospedali da campo dei principali teatri di guerra.
Nel 1922 Pontano vinse il concorso per Primario Medico degli Ospedali Riuniti di Roma, dove rivestì il ruolo di direttore della Clinica delle Malattie Infettive fino al pensionamento avvenuto nel 1955. Durante questi anni fu anche docente di patologia e clinica medica.
Durante il Ventennio fascista, Pontano risiedeva nei pressi di Villa Torlonia, all’epoca residenza di Mussolini. Pontano divenne uno dei medici più fidati del Duce. Ma i continui consulti del prestigioso medico non venivano mai retribuiti; così un giorno Pontano andò a battere cassa dal segretario personale di Mussolini il quale pagò il conto, ma da quel momento non chiamo più Pontano. Qualche tempo dopo, però, Edda Mussolini si ammalò e volle il consulto dello stesso Pontano il quale riuscì a guarirla. Edda, anni dopo, scrisse un libro che, nella prefazione, ricordava e ringraziava il medico conflentese.
Nel corso della sua carriera, è stato autore di numerose pubblicazioni di carattere scientifico inerenti, soprattutto, alle malattie infettive.
Pontano fu anche chiamato per un consulto sul male che afflisse e condannò a morte Fausto Coppi, ma il parere venne richiesto quando era ormai troppo tardi.
Morì a Roma il 20 agosto 1961 e fu sepolto nel cimitero del Verano; la notizia della sua morte occupò le prime pagine dei più importanti quotidiani nazionali.
All’ingresso dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive presso l’Ospedale Spallanzani di Roma è stata posta una targa in memoria di Pontano, considerato uno dei primi infettivologi a prestare servizio nell’importante struttura; un padiglione dello stesso Ospedale è chiamato “Padiglione Pontano” proprio in sua memoria.
Il fratello di Tommaso Pontano, Ottavio, e suo nipote Costantino (figlio di Ottavio), furono a lungo farmacisti (spizziali) di Conflenti. La vocazione medica della famiglia continuò con il figlio di Costantino, Ottavio, che divenne brillante medico sportivo e collaboratore dello staff della Nazionale italiana di Calcio.
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