Rodolfo Isabella, figlio di Michelino, nato a Conflenti il 25 ottobre 1865 e ivi morto il 9 aprile 1912 è stato indubbiamente il faro della nobile famiglia Isabella.

Già fin dalle elementari, sotto la guida dell’impareggiabile maestro Emanuele Caruso, ottenne i primi brillanti risultati scolastici. Proseguì gli studi presso il Liceo Galluppi di Catanzaro, distinguendosi anche qui per bravura e impegno. Conseguita la maturità classica col massimo dei voti si iscrisse a Napoli, nella facoltà di medicina e chirurgia e si laureò brillantemente nel 1892.

Da allora esercitò la professione di medico condotto a Conflenti nella seconda condotta che comprendeva Conflenti Soprani e le campagne. Amato da tutti per la sua bravura, studioso e ricercatore accurato, fece diverse pubblicazioni mediche.

A Conflenti passò il resto della sua vita con la moglie Adelina Montoro e i suoi tre figli, partecipando attivamente alla vita pubblica del paese.

Fu fondatore insieme a Nicola Montoro di un Casino Culturale, inaugurato dal noto giurista Pietro Montoro, e, quando nel 1903, Conflenti fu sconvolta da una alluvione, fu lui che sollecitò le autorità e il Prefetto per constatare i danni e porvi rimedio. Grazie al suo impegno vennero stanziati i fondi necessari per rimettere a posto la chiesa di San Nicola e imbrigliare i burroni Paradiso, Fiego e Immacolata.

Il dott. Rodolfo Isabella fece pure parte come consigliere del Consorzio Agrario che era stato costituito per sostenere gli agricoltori conflentesi con l’acquisto di prodotti, attrezzi e macchine agricole.

Nel 1910, quando si doveva ancora decidere il tracciato della ferrovia Calabro-lucana che da Cosenza doveva arrivare a Catanzaro, si batte con grande tenacia per ottenerne il passaggio da Conflenti, ma si scontrò con la dura opposizione dei suoi stessi parenti, i Montoro, attraverso i cui terreni sarebbe dovuta passare e che ne impedirono il transito.
Appassionato di letteratura, amava passare il poco tempo libero che aveva a leggere e scrivere e lasciò anche un romanzo Fior di Monte, che venne pubblicato e recensito molto positivamente.

Il medico generoso e instancabile morì il 9 aprile 1912 a soli 47 anni.