NOTIZIE SULLA VITA E SULL’OPERA
Francesco Ferlaino è stato un Magistrato molto importante vittima della ‘Ndrangheta.
Nato a Conflenti il 23 luglio 1914, ottavo di nove figli, completò gli studi superiori a Catanzaro dove frequento il Liceo Classico. Conseguì poi la laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Napoli.
Sposato con Angela Politano (con la quale ebbe cinque figli), vinse il concorso per Magistrato e venne destinato prima alla Pretura di Scigliano, poi alla Procura delle Repubblica di Nicastro (dove rivestì il ruolo di sostituto procuratore) e successivamente al Tribunale di Nicastro come giudice.
Nel 1959 vinse il concorso per Magistrato della Corte d’Appello (unico tra tutti i magistrati calabresi) e in seguito divenne Presidente di sezione presso il Tribunale di Catanzaro e poi Consigliere della Corte d’Appello di Catanzaro.
Si distinse, in questi anni, per l’impegno nel contrasto alla criminalità organizzata. In particolare, Ferlaino portò a compimento il processo contro alcune importanti cosche della Mafia siciliana ed emise condanne contro i principali esponenti della mafia palermitana.
Ma Ferlaino contribuì anche ad assestare duri colpi contro la ‘ndrangheta calabrese particolarmente attiva, in quegli anni, nei sequestri di persona.
Proprio a causa del suo impegno contro la criminalità organizzata, divenne uomo scomodo e venne ucciso il 3 luglio 1975 davanti al portone di casa, a Nicastro, da un commando a bordo di un’auto in corsa.
Di lui, anni dopo, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ebbe a ricordare il senso etico che lo ha portato a “opporsi ai nemici della convivenza civile nel Paese, per costruire il futuro della nostra comunità secondo principi di legalità e solidarietà umana”.
Noi del giudice Ferlaino vogliamo ricordare anche un altro aspetto che è meno noto, ma per i conflentesi, è stato altrettanto importante.
Francesco Ferlaino fu anche un ottimo educatore che, negli anni trenta, aiutò molti compaesani, a studiare e prendere un diploma. Come ci racconta A. Coltellaro, non ancora laureato accoglieva nella sua casa gruppi di studenti a cui impartiva lezioni di tutte le materie tranne matematica.
Gli studenti che passarono da casa sua per studiare furono moltissimi, ci furono anni in cui il gruppo superò le venti unità, e molti di quei ragazzi divennero ottimi professionisti: insegnanti, avvocati, farmacisti o medici.
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