Titoli e privilegi

Da un punto di vista storico, la Basilica Minore di Maria S.S. delle Grazie della Quercia di Visora riveste grande importanza nella tradizione religiosa del culto mariano.

Gli incredibili e miracolosi avvenimenti riconducibili alla Madonna di Visora, la devozione dei fedeli e il continuo accorrere al suo Tempio da ogni parte della Calabria e non solo, hanno spinto le autorità ecclesiastiche a concedere alla Chiesa di Visora numerosi benefici e privilegi.

Sisto V (1585-1590) fin da subito concesse particolari indulgenze ai pellegrini visitatori. Inoltre nel 1607 nel momento della consacrazione della chiesa e dell’altare il Vescovo fece pubblicare una apposita Bolla in cui si stabiliva che si concedevano 40 giorni di indulgenza a coloro che ogni anno, in quella data andassero a visitarlo.

Nel corso del settecento, poi, in occasione dei lavori di ampliamento, una vera e propria valanga di indulgenze fu concessa al Santuario. 

Papa Pio VI (1775-1799), con apposito Breve pontificio, il 26 novembre 1778 concesse l’indulgenza plenaria a chi visitasse il Santuario di Visora in qualunque giorno dell’anno, ricevendo i sacramenti della riconciliazione e dell’eucaristia. Inoltre con un altro Breve, nella stessa data dichiarò privilegiato l’Altare maggiore del Santuario e concesse che ad ogni Messa celebrata un’anima di un fedele defunto restasse libera dalle pene del purgatorio.

Con un Breve del 28 novembre dello stesso anno 1778, confermava le indulgenze di 200 giorni a chi recitasse nel tempio di Visora le litanie della Vergine. Tali indulgenze, come attesta il documento, erano state concesse anche da Sisto V (1585-1590) e confermate sia da Benedetto XIII (1724-1730) che da Clemente XIII (1758-1769). 

Pio VI concesse che potessero essere applicate ai defunti. Con un altro Breve del 27 gennaio 1780 concesse le stesse indulgenze che si ottenevano visitando la Basilica di S. Pietro in Roma, a coloro che, la prima Domenica di ogni mese, avrebbero visitato i sette altari della Chiesa di Visora.

Inoltre con Breve del 9 maggio 1780, Pio VI concesse l’indulgenza plenaria a chi, una volta l’anno (e cento giorni a chi una volta al giorno) avrebbe visitato le Cappelle dei misteri della passione poste fuori e intorno alla Chiesa di Visora.

A ulteriore conferma dell’importanza attribuita al Tempio di Visora il Capitolo della Basilica Vaticana di S. Pietro, in data 4 luglio 1782, ornò solennemente con la corona d’oro l’immagine della Vergine di Visora e questo privilegio è stato concesso solo in rarissime occasioni.

 

 

                    L’Ufficio e la S. Messa propria della Vergine di Visora  

Il decreto emesso dalla Sacra Congregazione dei Riti per l’approvazione della Messa propria nel rito doppio di prima classe con ottava per la Diocesi di Nicastro e l’Ufficio proprio della Vergine di Visora, porta la data del 12 apr

ovanni Règine. Il rito doppio è una particolare forma nella recita dell’Ufficio divino un tempo in uso nella liturgia cattolica per una festività particolarmente solenne. Era così denominato perché in queste occasioni si ripetevano gli stessi vespri sia nella vigilia sia nella festa stessa e le antifone venivano ripetute per intero prima e dopo ogni salmo delle ore canoniche. Per feste di minore solennità si usava il rito semidoppio e il rito semplice. Il testo del decreto relativo al Santuario di Conflenti si trova nell’Archivio della Congregazione dei Santi. In esso c’è il riferimento alle numerose grazie che la Vergine Maria elargiva nel Santuario di Conflenti, molto frequentato dai fedeli, alle indulgenze ottenute dal papa Pio VI e anche alla incoronazione del Quadro Divino da parte del Capitolo Vaticano.

Nell’Archivio della Congregazione dei Santi c’è il Rito con la S. Messa propria per l’ultima domenica di Agosto della “Beatae Mariae Virg. de Gratia (vulgo de Visora)” e l’Ufficio proprio, nel volume Propri Missarum XXIII, al numero 9. Il rito fu stampato dalla tipografia Bevilacqua, con l’imprimatur della Curia Vescovile di Nicastro del 7 febbraio 1906.

                                                Il Santuario degli Emigrati

Il 27 agosto 1961, il vescovo, Monsignor Moietta, proprio negli anni di maggiore emigrazione dei figli del meridione, sensibile al bisogno di questi di suggellare un più stretto legame con la loro Madre Divina, nel corso di una messa solenne consacrò, riprendendo l’apposito Decreto, Il tempio di Visora come “Santuario degli emigranti”

Da allora ogni emigrante sa, che per lui, una lampada votiva arde sempre ai piedi della Madonna, e per questo è stata istituita, ogni seconda domenica di agosto, una festa a loro dedicata, con messa solenne, rinnovo dell’accensione della lampada dell’Emigrato e Processione del Quadro Divino per il paese.  Al fedele che, in ogni luogo, recita quella preghiera di consacrazione sono concessi 100 giorni di indulgenza.

È doveroso, inoltre, ricordare che in occasione della visita pastorale del Santo Padre in Calabria del 9 ottobre 2011, la magnifica statua lignea della beata Vergine di Visora è stata posta sul palco accanto all’altare della celebrazione eucaristica. E al termine della cerimonia, il Papa Le ha reso onore benedicendo un ramoscello d’oro, realizzato dall’orafo Gerardo Sacco che poi è stato posto nella mano del Bambino che la Vergine porta in braccio

                 L’elevazione del Santuario alla dignità di Basilica Minore


Per concludere degnamente la lunga serie di privilegi del Santuario, nell’ottobre del 2018, il Tempio di Visora è stato definitivamente elevato a Basilica Minore Pontificia.

Mons. Luigi Antonio Cantafora, vescovo della diocesi di Lamezia Terme dal 24 gennaio 2004, venuto a conoscenza dei numerosi documenti storici sul Santuario scoperti nei vari archivi ecclesiastici, nel mese di dicembre 2017 aveva presentato presso la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, tutta la documentazione necessaria perché venisse concesso al Santuario della B. V. Maria delle Grazie in Conflenti il titolo di Basilica Minore.

Esaminato il corposo dossier in data 31 maggio 2018 con decreto ufficiale della Congregazione del Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti il Santuario è stato elevato alla dignità di Basilica Minore. 

Domenica 21 ottobre 2018 è stato proclamato tale decreto nel corso di una solenne celebrazione eucaristica presieduta nel Santuario dal cardinale Robert Sarah e partecipata da numerose autorità civili e religiose, tra cui il Sindaco e il Rettore del Santuario, e dal popolo di Dio convenuto dalla Diocesi di Lamezia Terme e da diversi paesi della Calabria.