La chiesa della Madonna di Loreto
L’artistica chiesetta della Madonna di Loreto fu costruita sul luogo dove sorgeva una modesta icona dedicata alla Madonna che fu trasformata nel periodo che va dal 1650 al 1733 in un luogo di culto.
In quel periodo, nell’Italia Meridionale si diffusero largamente le istituzioni delle varie Congreghe Mariane, e così anche a Conflenti Soprani, un nutrito gruppo di famiglie decise di fondare la Congrega di Maria SS. di Loreto.
I lavori di costruzione del tempio sacro iniziarono grazie alle prestazioni gratuite di giornate lavorative e alle generose oblazioni dei membri della Congrega e della comunità locale, e così nel giro di qualche decennio si riuscirono a completare i lavori.
La chiesa fu ultimata nel 1733, anno in cui fu collocato il monumentale frontone intagliato in pietra tufacea, ad opera dei maestri scalpellini della valle del Savuto, attivi nella nostra regione a partire dal XVI secolo.
Fin dai primi tempi, la chiesetta fu destinata a sede di questa confraternita di fratelli laici, che partecipavano in divisa ecclesiastica (camice e mozzetta) alle processioni, ai funerali e ai solenni vespri che precedevano le più importanti feste dell’anno liturgico. Il Priore veniva eletto con votazione a scrutinio segreto per la durata di un triennio.
La Congrega ebbe vitalità fino al 1880, poi funzionò solo in occasione dei funerali e dietro compenso per coreografia.
Col passare del tempo anche la chiesa venne utilizzata di meno, solo per la messa domenicale e in occasione delle feste dei santi le cui statue si trovavano all’interno, come ad esempio: Sant’Antonio e la Madonna di Loreto; e anche la sua manutenzione e quella delle opere d’arte al suo interno fu trascurata.
Quando nel 1962, a causa di un terremoto la Chiesa di San Nicola venne chiusa perché pericolante e non si riuscì ad ottenere nessun aiuto per il suo ripristino, gli abitanti di Conflenti Soprani sentirono forte la necessità di avere un loro luogo di culto agibile e così nacque un comitato spontaneo di parrocchiani che si fece carico del restauro di quella della Madonna di Loreto.
Grazie anche al contributo dell’Amministrazione comunale, alle offerte generose di tutto il popolo e di molti emigranti (Jennie Marotta da Brooklyn inviò 1000 dollari, una somma notevole all’epoca), si riparò la cupola, gravemente lesionata, si rifece completamente la copertura e si costruirono sei nicchie per la sistemazione delle statue dei santi. Fra i lavori di maggior impegno meritano di essere ricordati quelli del restauro artistico dei tre quadri della navata centrale, secondo i disegni e i colori originali, effettuati dal Prof. Badolato Antonio e dal figlio Alberto di Tiriolo.
L’interno dell’unica navata fu decorato con stucchi e affreschi sulla volta a botte.
A norma dei decreti del Concilio Vaticano II fu eretto nel presbiterio un altare in marmo rivolto al popolo, si pavimentò con marmo l’intera navata della chiesa e tutti gli infissi, sgangherati dal tempo furono sostituiti con finestre metalliche a croce latina e vetri retinati fumé e giallo. L’organo a canne fu eliminato.
Nella Chiesa di Loreto furono trasferiti gli arredi più importanti della Chiesa di San Nicola, vi si installò l’archivio parrocchiale e gli annuali con tutte le suppellettili e i paramenti sacri.
Fino agli anni Sessanta, alla Chiesa di Loreto si accedeva tramite un’ampia gradinata frontale, che occupava gran parte dello spiazzale. Poi, per ampliare la strada e permettere il passaggio del “postalino”, si decise di toglierne una parte (in realtà ci fu bisogno di smussare anche il muro della casa di Vittorio Paola). Della vecchia, splendida, gradinata purtroppo ora è rimasto solo lo spezzone laterale.
La chiesa è ubicata nella parte alta del paese. La facciata è costituita da un maestoso portale lapideo con arco a tutto sesto di gusto classico fiancheggiato da lesene piatte scanalate e rudentate che reggono una trabeazione aggettante con decorazioni ad ovali e dentelli con timpano spezzato, il tutto incorniciato da lesene che sorreggono il timpano della facciata. Sul portale una finestra.
L’interno della navata è decorato con stucchi e affreschi sulla volta a botte, lesene ioniche che sorreggono una trabeazione mistilinea percorrente tutto il perimetro. Ai lati archi ciechi con al centro nicchie per le statue dei santi e in alto finestrelle per l’illuminazione dell’aula.
L’edificio è realizzato in muratura tradizionale con copertura a falde. La navata è coperta da volta a botte.
La pianta ha uno sviluppo longitudinale a navata unica con abside semicircolare. Sull’abside si eleva la cupola. La copertura è costituita da una sottostruttura in legno, a capriate. Il manto di copertura è in coppi di laterizio.
Nella chiesa della Madonna di Loreto si celebrano oggi le feste di san Nicola di Bari, la seconda domenica di maggio, e di santa Lucia, il 13 dicembre. La Chiesa ospita, infatti, le statue dei due santi: san Nicola spodestato dalla sua chiesa originale, ormai inagibile, e della santa protettrice della vista.
Fonte Villella, Carnovale, archivio Diocesi
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