I portali

Conflenti vanta nelle sue antiche costruzioni, pubbliche e private, bellissimi portali in pietra tufacea intagliata. Questi portali sono stati costruiti utilizzando la caratteristica pietra di Altilia, che faceva parte come il nostro paese della contea di Martirano. Le opere sono frutto di maestranze locali, i maestri scalpellini di Altilia, che si sono quasi sempre ispirati a illustri prototipi di portali e decorazioni presenti nelle zone dell’alto Savuto e più precisamente a Rogliano, che venivano poi rielaborati con gusto e adattati alle esigenze dei committenti.
La feconda attività di questi scalpellini che hanno operato a Conflenti a partire dalla fine del ‘500 è facilmente riscontrabile osservando numerosi manufatti in pietra intagliata ubicati anche nei vicoli meno importanti e a decoro di case che di certo non possono essere definite nobiliari.

Nonostante le incurie del tempo e il gusto discutibile dell’uomo, che spesso per esigenze di confort o sicurezza ha optato per modifiche e portoni in metallo, questi portali mantengono ancora un ottimo stato di conservazione e possono essere ammirati lungo le strade più importanti del paese.
La serena bellezza di questi manufatti resta intatta e non soccombe né alle mode né al progresso tecnologico.
I portali di Conflenti così come le mensole di alcuni balconi o alcuni fregi ornamentali sono caratterizzati da un comune denominatore costituito dalla sobrietà.
Generalmente molti di essi sono simili nell’impostazione e nell’esecuzione tanto da poter essere sovrapponibili, altri presentano una maggiore articolazione a doppia fascia decorata, forse in considerazione di una migliore posizione economica e sociale dei proprietari. 

Altri ancora si discostano completamente dalla quasi serialità dei motivi ornamentali con impianti e intenti scenografici e monumentali direttamente rapportabili al peso e alla forza delle famiglie gentilizie committenti.
Basamento pronunciato con semplici motivi a riccioli, una fascia scanalata, motivi litoformi stilizzati sopra e sotto la mensola di imposta e chiave di volta più o meno pronunciata con tralci o almette o riccioli o volute affrontate, questi i motivi ricorrenti per i portali di casa Paola e Gentile in Via Vittorio Emanuele, di casa Politano e Mastroianni in via Garibaldi di casa Giudice e Stranges alla discesa del Piro.

Impostazione più elaborata, ma analoghi elementi decorativi con qualche piccola variante tra l’uno e l’altro, presentano i portali di casa Pontano, di casa Cicerone, di casa Isabella e casa Folino su via Garibaldi.
Diversi da questi i due eleganti portali di casa Calabria e casa Talarico sempre su via Garibaldi, che presentano una prima fascia bombata ed una seconda fascia coi motivi consueti, ma qui ridotti per non togliere importanza alla voluminosità dell’arco che è chiuso da una ghirlanda di fiori e foglie penduli poste ai lati della chiave di volta.
I portali più importanti ovviamente, così come si conviene all’importanza del casato, sono quelli di casa Vescio in zona Piazza S. Andrea.

Questi portali sono caratterizzati da un’impostazione monumentale e da un disegno inconsueto in cui si fondono due prototipi. In pietra calcarea presenta arco a tutto sesto e una doppia fascia. Nella prima fascia bugne rettangolari si alternano a bugne a punta di diamante affiancate, queste ultime, da rosette stilizzate. La seconda fascia è incorniciata da un arco cigliato, decorata in basso con un motivo a palmetta e volute fogliate sopra e sotto i capitelli.

In posizione fortemente aggettante si innesta sulla chiave di volta un elegante stemma a cartiglio, l’unico presente a Conflenti. Il portale è datato fine ‘500.
Il palazzo, il secondo in ordine di tempo, dei tre grandi palazzi appartenuti alla famiglia Vescio nel 1927, per volere testamentario di Raffaelino De Maio, fu lasciato alla chiesa.
Dal 1980 è tornato di nuovo di proprietà della famiglia Vescio, ma rappresenta un patrimonio della comunità di Conflenti e della Calabria intera.

 

               Liberamente tratto dal libro di Giuliana Carnovale

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