Figlio di Alessandro e Franceschina Mauro. Nacque a Conflenti e morì a Roma. Studio a Spoleto. Laureatosi in giurisprudenza a Napoli, intraprese la carriera di magistrato. Dimorò per qualche anno a Tripoli dove la moglie Rosina (sua cugina), ammalatasi della cosiddetta “Spagnola”, morì lasciando in tenera età i quattro figli: Massimo, Franca, Sandra e Sara.

Ebbe molte soddisfazioni da Massimo che, specializzatosi in astronomia, è stato per molti anni direttore dell’Osservatorio Astronomico di Monte Mario a Roma.
Saggi scientifici da lui scritti si trovano nella biblioteca dell’università “La Sapienza” di Roma.

Risposatosi una seconda volta, Guido Cimino ebbe altre quattro figlie.
Rientrato a Roma, si dedicò alla libera professione, ma si distinse soprattutto come poeta e saggista. Proprietario di un esteso castagneto di località Acquabona, cedette a poco prezzo questa proprietà alle suore del Preziosissimo Sangue di Nicastro affinché, in memoria della moglie Rosina, vi costruissero un alloggio per le vacanze estive delle orfanelle che allora erano ospiti dell’Istituto delle stesse suore a Nicastro.
Appunto, come era stato il suo desiderio, questo bellissimo complesso edilizio sorto ad Acquabona è stato intitolato “Villa Rosa”.

Il figlio Massimo, prima di morire, ha fatto dono alla chiesa di questa villa di una bella statua della Madonna in alabastro.

Il padre di Guido Cimino, Alessandro, insieme ad altri due soci, fece mettere per la prima volta l’elettricità a Nicastro.