NOTIZIE SULLA VITA E SULL’OPERA
Giovanni Calipari nacque a Conflenti nel 1932 da Carmine Calipari e Rosina Paola. Si era trasferito ad Aosta nel 1954, dove è rimasto per tutta la vita, sia per motivi di lavoro che per la natura straordinariamente ricca ed esaltante dei luoghi che l’hanno stregato. Ogni anno Giovanni è ritornato a Conflenti, durante il mese di agosto, per ritrovare i suoi affetti e perché, comunque, il paese natio era rimasto sempre vivo nel suo animo di artista.
Ecco come lo presentava nel 1992 il giornale La Vallée:
“Giovanni Calipari da giovanetto visse, come un pó tutti all’epoca, una vita difficile e irta di incognite per l’avvenire tanto che, per poter soddisfare le sue innate ambizioni artistiche, si sottoponeva a duri sacrifici per raggiungere a Pizzo Calabro il maestro Antonio Stillitano, lontano quattro ore dal suo paese, ed assistere alle sue lezioni. Giovanni è rimasto sempre un uomo del sud, carico di entusiasmo per la vita, modesto e riservato, ricco di sensibilità verso la natura e l’umanità, che un giorno si è scoperto dotato di una grande vocazione artistica attraverso la quale ha dato un senso concreto alla sua esistenza. Sulle tele di Calipari prende corpo la realtà di ogni giorno interpretata in chiave sociale e corredata dal fascino interiore del suo animo di vero artista. Attraverso la sua opera, l’artista vuole suggerire all’osservatore che il mondo incontaminato della natura deve essere tutelato dall’aggressione incontrollata dell’uomo”.
Calipari ha partecipato a numerose mostre nazionali e internazionali, ricevendo prestigiosi premi e soprattutto consensi lusinghieri da parte di autorevoli critici d’arte.
Spontaneo, essenziale e genuino è riuscito a fissare su tela gli angoli più belli della regione per poi donarli alla riflessione e allo sguardo dei suoi ammiratori. Pittore paesaggista, ha scelto per la sua ispirazione i solitari sentieri della Valle d’Aosta, e della Valsavaranche in particolare, dal quale ha tratto il suo desiderio di vita e di espressione artistica.
Il noto critico Giuseppe Nasillo scrisse di lui: “Giovanni trova nel contatto con la natura linfa e stimolo per alimentare il corso creativo della sua sensibilità interiore. Con la sua opera è riuscito ad amalgamare la calda partecipazione mediterranea che gli viene dalle sue origini calabresi con le serene spaziature alpine in cui silenzio e armonia regnano in un incontaminato spazio sottratto all’erosione del tempo”.
Nel 1978 a Ferrara durante il 2 Congresso Internazionale di pittura ricevette l’ambito riconoscimento di “Homo Electus Ducati Extensis” e nel 1989 fu nominato Cavaliere dell’Ordine di Malta per meriti artistici.
Giovanni morì poco tempo dopo, nel 1992, ancora sessantenne.
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