NOTIZIE SULLA VITA E SULL’OPERA
Umberto Stranges nacque a Conflenti il 10 Gennaio 1878 da Luigi Stranges e Maria Teresa Cimino, e qui visse i suoi anni più belli, insieme ai suoi otto fratelli e al suo caro cugino e compagno inseparabile Vittorio Butera.
Un’amicizia speciale questa trai due fratelli d’elezione, che ebbero il latte dalla stessa balia, furono compagni di banco alle scuole elementari sotto la guida del maestro Emanuele Caruso e che non fu mai dimenticata dal poeta che a Umberto dedicò una copia del primo volume di “Prima cantu e dopu cuntu”.
Umberto visse in una casa modesta in una stradetta in salita, da cui poteva ammirare il maestoso Reventino e a destra il Mancuso e le Serre.
Osservandoli maturò in lui un profondo interesse per la natura e i paesaggi.
A differenza di Vittorio, Umberto non poté, per sopraggiunte difficoltà economica della famiglia, compiere un lineare percorso di studi, ma grazie agli insegnamenti del maestro Caruso e all’aiuto dello zio Antonio, allora sottotenente di vascello della Regia Marina, riuscì comunque a completare i suoi studi di Ingegneria a Messina.
Fu un grande appassionato di musica e suonava egregiamente il mandolino, anche se la sua passione era e rimase per tutta la vita la fotografia.
Per questa sua passione merita di essere ricordato dalla nostra comunità, perché è solo grazie agli scatti di questo fotoamatore se oggi noi sappiamo come era Conflenti ai primi del ‘900.
Umberto Stranges si descriveva come un fotografo dilettante perché non aveva nessuna formazione fotografica e la fotografia non era la sua professione principale, anche se partecipò a numerosi concorsi fotografici e collaborò con una importante rivista torinese al volume “Ombre e Luci”.
Le prime foto di Conflenti furono scattate su lastre di vetro, ma dal 1920 arrivarono le prime lastre asciutte di bromuro d’argento che consentirono una maggiore qualità nello sviluppo dei negativi ottenendo così immagini di qualità superiore.
L’archivio foto-storico fu lasciato in eredità al nipote preferito Ottaviano, figlio del fratello Bernardo, insieme alla sua macchina fotografica Murer a tendina, ed è oggi in mano agli eredi che lo custodiscono con l’attenzione che merita.
La fotografia di Umberto era molto suggestiva e palesava in ogni scatto il suo spirito romantico ed estroso. Il paesaggio Conflentese era il suo tema preferito, con il grande ‘pioppo’, le strade ancora in pietra, le campagne e il Reventino.
Più che fotografare dipingeva Conflenti e ne era entusiasta. Guardare le sue foto di Conflenti rappresenta un piacevolissimo viaggio alla ricerca del tempo che fu.
Foto sbiadite, dai toni giallo seppia grazie alle quali rivediamo il paese per come era, autentici documenti per rarità e pregio storico-artistico che hanno permesso a molti di riavvicinarsi alle proprie origini.
Del resto di tutti i documenti che arrivano dal passato la fotografia resta quella più attendibile.
Alcune di queste foto furono trasformate da lui stesso in cartoline oggi molto ricercate dai vari collezionisti.
Le sue non erano semplici foto. Umberto più che con l’obiettivo della macchina fotografava con l’occhio dell’anima. Immortalando momenti di vita quotidiana le sue lastre hanno colto e fissato in maniera sublime, lo splendore di Conflenti di cento anni fa.
Noi ci auguriamo che presto alla sua opera venga dato il risalto dovuto.
Via Butera, 9
88040 Conflenti CZ
+39 0968 64 054
info@storiedipaese.it
www.storiedipaese.it
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